venerdì, giugno 07, 2019

FUORI E DENTRO DI ME - UN RACCONTO DI VALENTINA FINO




FUORI E DENTRO DI ME: QUESTO È IL MIO RIFUGIO


Quando penso al termine rifugio... penso ad una specie di fuga: mi viene subito in mente di andare via da questa noiosissima città, con le macchine, i rumori delle vie e degli stradoni e, soprattutto via dall'inquinamento. Ecco. Allora penso di sfrecciare verso un posto tranquillo, un posto dove io possa trovare pace e rilassarmi.
Una delle cose che adoro fare di più è sdraiarmi su prati immensi, prati verdi acceso… e ascoltare ad occhi chiusi il dialogo degli uccelli, inconsapevoli di essere ascoltati o, ancora, immaginare o pensare in un mondo tutto mio ciò che mi passa per la testa! Un mondo all’interno del quale nessuno è autorizzato ad entrare: in quel mondo esisto solo io. Valentina. Punto e basta!
L’ambiente che ci circonda, ciò che tutti chiamano semplicemente “natura” è per me qualcosa di straordinario. Persino un temporale, con le sue luci, lampi e rumori improvvisi, costituisce per me un’occasione: posso osservarlo, sentirlo e poi raffigurarlo su un foglio. Un foglio che prima era bianco e poi si riempie di straordinario. Sì, perché da lì può uscire qualsiasi cosa: ne può nascere qualcosa di semplice, con tratti leggeri e radi o posso tirarne fuori qualcosa di più elaborato. È sufficiente che io mi lasci trasportare dalla miriade di sfumature che la mia memoria ha catturato guardando il cielo.
Ma non è finita qui: adoro saltare in sella alla mia bici e inoltrarmi nei piccoli sentieri sterrati dove posso incontrare diversi animali: piccole volpi, lepri e, vicino ai fossati, anche rumorose rane.
Una volta, durante uno dei miei giri vagabondi, mi è persino capitato di vedere una nutria attraversare un piccolo canale con la sua cucciolata: è stata un’esperienza incredibile per me constatare la cura che la madre ha dimostrato nello spostarsi, assicurandosi di non perdere nemmeno un cucciolo. Dettaglio irrilevante per altre persone. Ma non per me, che mi nutro di osservazione. Una volta, al mare, alloggiando in un albergo, mi capitò di cogliere uno spettacolo meraviglioso: dal ridotto balconcino uno spiraglio di pochi centimetri mi permetteva di vedere il mare con il suo immenso orizzonte. La tentazione che ne seguì fu inevitabile: per l’indomani puntai la sveglia alle cinque, mi svegliai, aprii la finestra e vidi l'alba, con colori che dal blu intenso della notte si diradavano sempre di più, mischiandosi a tonalità tra l’arancione e il giallo: conservo ancora oggi le foto che scattai per l’occasione.
Mi piace la montagna, perché lì posso trovare colori (come il verde dei cespugli, gli accesi colori dei fiori e molto altro) che in città non trovo. Guardare un campo di girasoli… mi colora la giornata, anche nei momenti più tristi. Cogliere le varie gradazioni cromatiche di un fiore per me ha una forza così grande, che potrebbe anche farmi tornare il sorriso. Così come aspirarne il profumo, mai uguale tra le diverse specie. Questo li rende speciali.
Per me è facile rendermi conto di questi doni importanti e così fatico a capire il perché di molte cose. Ho domande senza risposta che mi affollano nella mente! Perché l’uomo si ostina a sfruttare l’ambiente nel modo sbagliato? Perché disboscano foreste e boschi? Perché inquinano gli oceani con migliaia di materiali di plastica, carta, vetro e chissà cos’altro?
Alle volte sono assalita dalla tristezza, perché ho ancora una domanda dentro di me: quando sarò cresciuta o tra trenta anni, potrò ripercorrere i miei sentieri sterrati?
Il rispetto del nostro pianeta, l’idea di non sprecarne le risorse necessarie, la volontà di mantenerlo sano e pulito però dovrebbe toccare tutti. Io ne sento il bisogno, perché è questo il mio rifugio… e essere senza rifugio, significa essere senza riparo.


SEGNALAZIONE AL CONCORSO DI LETTERATURA  PER  RAGAZZI "LUIGI HELAMANN















CONGRATULAZIONI VALENTINA
UN RACCONTO BELLISSIMO
" HAI TRASFORMATO UN FOGLIO BIANCO IN QUALCOSA DI STRAORDINARIO"
HAI DIMOSTRATO CHE LA FELICITA' PUOI TROVARLA NELLE GRANDI MANIFESTAZIONI DELLA NATURA .
CI HAI FATTO RIFLETTERE SULL'IMPORTANZA DEL RISPETTO DELL'AMBIENTE
"SENZA RIFUGIO SIAMO SENZA RIPARO"

mercoledì, maggio 29, 2019

TEATRO CAGNONI 28 MAGGIO "100 VOLTE LO STESO GIORNO"


Come sempre un grande successo









LA NOTTE DEGLI OSCAR







La Notte degli Oscar della Scuola Bramante

Si è svolta martedì all’Odeon la tradizionale Notte degli Oscar della Scuola Secondaria di primo grado “Donato Bramante”. Alla presenza degli alunni protagonisti, dei genitori, degli insegnanti e del Dirigente Scolastico Massimo Camola sono stati proiettati tre cortometraggi realizzati in questo anno scolastico.
Il video della 3^A “Mortorio” è un approfondimento sull’antropologia. In una grotta alcuni archeologi trovano un cranio che interagisce con un ragazzo fannullone sottolineando importanti concetti. Oggi gli esseri umani sembrano molto diversi tra loro, ma discendono tutti dall’Homo Sapiens. Una grande varietà di popoli e culture, ma una sola radice comune. Homo Sapiens è nato in Africa 200.000 anni fa, poi è partito alla conquista del mondo. Più i nostri antenati si allontanavano dall’Africa, più la loro cultura si ramificava e cambiava in base ai luoghi in cui vivevano. Ecco alcune considerazioni del prezioso ritrovamento: “Il colore della pelle e degli occhi non sono così importanti come credete. C’è chi giudica gli altri in base a un nome scritto su una felpa, chi sta ore e ore davanti a quello strano oggetto che chiamate televisione a guardare gente che litiga dentro una casa o su un’isola. Siete un po’ limitati nel capire ciò che conta davvero!”
Nel video della 1^A “Bramantix” un giovane eroe si batte contro il degrado della nostra città. “Le città non sono sporche, ma sono sporcate. E’ una vergogna! La nostra deve essere una battaglia di civiltà, linea dura contro gli incivili!” esclama il protagonista davanti ad una platea di studenti. Gli alunni hanno recitato in alcune zone della città piene di rifiuti abbandonati.
Il video della 2^A “A che piano vai?” tratta di bullismo, cyberbullismo e dipendenza da videogiochi. Gli alunni hanno immaginato la storia di tre ragazzi ricoverati in una prestigiosa clinica. Inconsapevoli della loro malattia, continuano a passare da un piano all’altro, subendo angherie da medici e infermiere. Ritornano infine al “piano giusto”, dopo aver compreso l’inadeguatezza dei loro comportamenti.
Accanto agli studenti hanno recitato anche alcuni docenti e un divertente cameo è stato effettuato dal Dirigente Scolastico.
Il progetto “Ciak! Si gira: la telecamera come strumento di espressione e conoscenza” è in atto da diversi anni presso la scuola di via Valletta Fogliano. I referenti sono i prof. Eliana Rampini, Andrea Angeleri e Daniela Russo.






martedì, aprile 30, 2019

ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE - Fugge dall'Afghanistan




Insieme ai ragazzi della 2 D e 2C abbiamo letto i romanzi “Stanotte guardiamo le stelle” e “I ragazzi hanno grandi sogni” di Alì Eshani. E' la storia autobiografica dell'autore che, a soli 10 anni, fugge dall'Afghanistan dopo aver perso i genitori in un bombardamento e, con un lungo e pericoloso viaggio, arriva nel nostro paese. Dopo tanti sacrifici Alì, che ora ha 30 anni, si è laureato in Giurisprudenza. Con nostra grande soddisfazione ha pubblicato sulla sua pagina facebook i lavori e le riflessioni dei nostri studenti, che ora vi proponiamo:



A noi ha colpito molto il fatto che hai perso tuo fratello in mare" Rayen, Megi, Ammar, Omar e Hossien
"Il fatto che ci ha colpito di più è che i genitori di un bambino di 7 anni muoiono" Salma e Ipek
"Mi ha colpito il fatto che nonostante tutto tu sia sopravvissuto" Nadine
"La cosa che mi ha colpito di più è quando nel campo di prigionia bevete l'acqua della pozzanghera filtrata con la maglietta di Mohamed" Pietro
"La cosa che mi ha fatto più arrabbiare è quando hanno messo te e tuo fratello nel campo di prigionia, perché non si potrebbe fare. Però siete stati bravi a resistere!" Hossien
"Della tua storia mi hanno colpito la tua grande autostima e il tuo coraggio" Enri
"Mi ha colpito il fatto che sei riuscito a mantenere la calma nei momenti peggiori. Perché hai deciso di stabilirti proprio qui in Italia?" Elena








martedì, gennaio 29, 2019

29 gennaio Cavallerizza del Castello -

GIORNATA DELLA MEMORIA - per non dimenticare






29 gennaio – CAVALLERIZZA DEL CASTELLO – VIGEVANO
Inizia alle 9,30 la giornata dedicata alla Memoria.
Sono presenti tutte le scuole Superiori di primo e secondo grado della nostra città.
Come ogni anno le scuole medie presentano il lavoro svolto da alcune classi o gruppi musicali per rievocare e celebrare l’olocausto attraverso la storia e le storie dei sopravvissuti.
I gruppi musicali presentano pezzi famosi sulla Shoah, il Sindaco ringrazia i partecipanti con queste parole “ il passato non va dimenticato per poter guardare al futuro”
Il momento più emozionante è sempre quello delle testimonianze.
Quest’anno le persone sono due, marito e moglie, i coniugi Foà
Parla lei per prima – premette che si ritiene una persona fortunata e racconta la sua storia:
“Nel ’38 le leggi razziali prevedevano il licenziamento dalle cariche pubbliche degli Ebrei, suo padre subì quella sorte e dovettero cercare rifugio presso un amico che riuscì a proteggerli fino al trasferimento a Bologna, poi a Como, fino in Svizzera attraverso le Alpi.
Successivamente tra nuove difficoltà e pericoli, vengono richiamati in Italia, dove vennero ancora aiutati dall’amico del padre che dopo la guerra ebbe l’onorificenza ebraica dei Giusti tra le Nazioni, una speciale medaglia con un certificato d’onore e il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel GIARDINO  DEI GIUSTI  a Gerusalemme.
Poi parla Dario, il marito, che nel ’38 viveva a Napoli quando venne emanato il decreto di escludere i ragazzi ebrei dalle scuole. Privati del diritto di studiare, potevano solo avere lezioni private in famiglia. I più piccoli potevano frequentare in classi speciali dove venivano esclusi da ogni attività di gruppo, persino dai giochi.
Appena finita la guerra nessuno più parlò di questa classe speciale, finchè nel 1989 vennero scoperti dei documenti  che ne attestavano l’esistenza. Quel giorno Dario decise che avrebbe raccontato la sua esperienza, perché tutti dovevano sapere.

La commemorazione è terminata con il racconto dei ragazzi delle Superiori che lo scorso anno hanno vinto il Concorso sulla Shoah meritando un viaggio premio. Hanno ricordato in particolare la visita al Binario 21 dove gli Ebrei venivano raccolti e caricati sui vagoni che li avrebbero portati nei Campi di sterminio.
E quanti sentirono le voci di quegli uomini disperati e soffocarono nell’ INDIFFERENZA le loro testimonianze?


 Ambra Muntoni e Maja Pugliese



sabato, gennaio 26, 2019

27 gennaio - GIORNATA DELLA MEMORIA

Il coro della Bramante diretto dai prof. Fogarolo e Bardella -
Al flauto traverso il prof Terzaghi e alle tastiere il prof. Crotti
Alle percussioni Alberto Scarabelli

Scriviamo sui muri il nome di coloro che amiamo
Dei messaggi per i giorni futuri
Scriviamo sui muri con l’inchiostro delle nostre vene
Disegniamo tutto ciò che vorremmo dire
Scriviamo sui muri la forza dei nostri sogni
Le nostre speranze sotto forma di graffiti
Scriviamo sui muri affinché sorga l’amore
Un bel giorno sul mondo addormentato

I

giovedì, gennaio 17, 2019

27 GENNAIO GIORNATA DELLA MEMORIA



ELIA ha suggerito questa canzone per ricordare l'olocausto dei bambini deportati nei campi di concentramento






E' un pezzo del testo ebraico del Salmo 23 che le maestre ebree deportate nei campi di concentramento facevano cantare ai bambini. Il testo tradotto è il seguente: "Anche se andassi nella valle della morte non temerei male alcuno, perchè tu sei sempre con me. Perchè tu sei il mio appoggio, il posto più sicuro per me. Al tuo cospetto io mi sento tranquillo".


ELIA MASSIGNAN CLASSE 3B

GIORNATA DELLA MEMORIA


Il 27 gennaio è definita la giornata della memoria, giorno in cui si ricorda la liberazione degli internati dai campi di concentramento. Questa è stata una triste storia, poiché molte persone innocenti persero la vita. Abbiamo testimonianze che derivano da libri (“Il Diario di Anna Frank”) e da film come “La Vita è bella” dove il protagonista Guido, catturato insieme alla sua famiglia cerca di far credere a suo figlio che tutto sia un gioco per tranquillizzarlo. In varie scene ho visto la terribile condizione degli Ebrei nei campi di concentramento dove manca persino il cibo. L’inutile, a mio parere, genocidio ha non solo inspirato film, libri ma soprattutto segnato La vita degli uomini sopravvissuti. Quando la mia mente immagina l’olocausto tremo al solo pensiero che bambini e ragazzi simili a me abbiamo subito crudeli torture invece di vivere la loro adolescenza. Il giorno della memoria è istituito per non dimenticare ciò che è accaduto.
Spero che un odio così grande e devastante non possa più ripetersi.
                                                 


Mattia Fusetto classe1D       






                   SCARPETTE ROSSE
                                                                           DI JOYCE LUSSU
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald.
Più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.
C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse di tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.
Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…

                         Giacomo Brunoldi classe 1D